Adottato il XVI pacchetto sanzionatorio contro la Russia

24/02/2025 di Easyfrontier

Oggi, 24 febbraio 2025, il Consiglio dell'UE ha adottato il sedicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia (Regolamento di esecuzione (UE) 2025/389, Regolamento (UE) 2025/395 del Consiglio, Regolamento (UE) 2025/398 del Consiglio, Regolamento (UE) 2025/392 del Consiglio, Regolamento (UE) 2025/390 del Consiglio, Regolamento (UE) 2025/401 del Consiglio),confermando il continuo impegno dell’UE nel contrastare l’aggressione illegale e garantire una pace giusta e duratura per l'Ucraina.

Il pacchetto colpisce settantaquattro nuove navi, portando a centocinquantatré il numero totale di unità sanzionate. Tali navi hanno contribuito ai ricavi energetici della Russia o fanno parte della cosiddetta "flotta ombra”, ovvero l’insieme di petroliere utilizzate dalla Russia per esportare il proprio petrolio, eludendo le sanzioni internazionali imposte dall’UE e dal G7. Queste navi, spesso vecchie, non assicurate e di proprietà poco chiara, adottano tattiche come l'uso di bandiere di comodo, trasferimenti da nave a nave e disattivazione dei sistemi di identificazione automatica per nascondere l'origine del carico e aggirare le restrizioni. In aggiunta, sono previste restrizioni su cinquantatré aziende coinvolte nel supporto al complesso militare-industriale russo o nell’elusione delle sanzioni, di cui trentaquattro situate in Paesi terzi.

È inoltre disposto un blocco delle transazioni con specifiche infrastrutture russe, inclusi aeroporti di Mosca e alcuni porti strategici. Nel settore finanziario, sono stati aggiunti tredici nuovi istituti alla lista delle entità soggette a restrizioni e tre banche russe coinvolte nell’elusione delle sanzioni europee.

Per contrastare la disinformazione, sono stati sospesi otto nuovi media russi accusati di supportare e giustificare l’aggressione militare contro l'Ucraina.

La Commissione ha inoltre pubblicato alcune Q&A riguardo il pacchetto, evidenziando le restrizioni applicate in settori chiave (alluminio e GNL), sanzioni a soggetti e imprese che eludono le norme e interventi specifici per bloccare il supporto al complesso militare russo.

Le sanzioni dell’UE mirano a indebolire le capacità militari e tecnologiche russe, riducendo i finanziamenti al Cremlino e aumentando il costo economico dell'aggressione. Il loro impatto si rafforza nel tempo, erodendo la base industriale russa.

Seguiranno ulteriori approfondimenti.

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