Come ormai noto a tutti, il prossimo 30 marzo il Regno Unito dovrebbe recedere dall’Unione europea e rendere effettiva la Brexit.
Ferma restando la possibilità che Regno Unito e UE27 giungano in tempo ad un accordo che regoli le relazioni tra le due parti – accordo che potrebbe anche posticipare l’uscita del Regno Unito – oppure che UK scelga di annullare la Brexit e rimanere all’interno dell’Unione europea, entrambe le parti si stanno preparando ad uno scenario di Brexit senza alcun accordo (c.d. hard Brexit).
Nel caso di hard Brexit infatti – ipotesi molto vicina sotto un profilo temporale ma che, ad oggi, risulta abbastanza remota sotto un profilo logico – dal 30 marzo 2019 il Regno Unito diventerebbe un Paese terzo a tutti gli effetti: sotto un profilo fiscale, le cessioni che oggi sono considerate intraunionali diventeranno cessioni all’esportazione; sotto un profilo doganale, tutti gli scambi tra UK e UE diventeranno vere e proprie importazioni ed esportazioni e sarà necessario presentare dichiarazioni doganali.
Proprio per questo, l’Unione europea e tutti i suoi Stati membri si stanno muovendo per prepararsi al meglio ai cambiamenti che scaturirebbero da una hard Brexit.
A tale proposito, TAXUD – la Direzione Generale delle Commissione europea che si occupa della fiscalità e dell’unione doganale – ha pubblicato sul proprio sito “Come prepararsi alla Brexit. Guida doganale per le imprese”.
In Italia, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha riservato una sezione del proprio sito alla Brexit (“Info Brexit”), all’interno sono riportati informazioni aggiuntive e link utili. Tra gli altri, ieri – 26 febbraio 2019 – l’ADM ha pubblicato alcune linee guida sulle possibili ripercussioni doganali di una hard Brexit e un set di slide che riassumono e schematizzano quando riportato nelle suddette linee guida.
Anche UK si sta attivando per rendere possibile e sostenibile un’uscita dall’Unione europea senza accordo: lo scorso dicembre, UK ha richiesto di aderire alla Convenzione sul Transito Comune (adesione che potrà diventare effettiva solo dopo la Brexit; ora UK è parte contraente di tale Convenzione in quanto Stato membro dell’UE); l’11 febbraio 2019, Regno Unito e Svizzera hanno firmato un accordo commerciale bilaterale, in modo che le relazioni economiche e commerciali agevolate tra le due parti possano proseguire anche dopo la Brexit; infine, UK e Irlanda stanno assumendo nonché formando numerosi funzionari doganali, in modo da evitare grossi rallentamenti e colli di bottiglia quando sarà ripristinata la frontiera inglese.
Easyfrontier resta a disposizione per ulteriori chiarimenti e tornerà sul tema non appena ci saranno aggiornamenti.