La seconda giornata della 5th WCO Global AEO Conference, articolata su due “tracks”, si è focalizzata sulla gestione dei rischi nell’ambito del commercio internazionale, da un lato, e sull’impiego e l’implementazione delle tecnologie digitali per ottenere un effettivo potenziamento della certificazione/status/autorizzazione AEO. Esempi di un efficace risk management grazie all’implementazione dello status di AEO sono stati portati sui tavoli di discussione da rappresentanti delle dogane di numerosi Paesi.
Particolare attenzione è stata rivolta alla cooperazione tra dogane (Customs2Customs), attraverso gli accordi di mutuo riconoscimento (MRA), ma anche alla cooperazione con le altre agenzie governative (OGAs).
Quanto all’impatto delle tecnologie digitali è stata prospettata, in un panel condotto da Lars Karlsson, la possibilità di giungere ad un AEO-X, tutto in formato digitale, le cui caratteristiche sarebbero strettamente legate a due approcci ormai non più rimandabili: un riconoscimento globale di tutti gli operatori AEO, indipendentemente dal Paese che ha rilasciato il certificato e l’implementazione standardizzata delle blockchain come strumento per la distribuzione efficace delle informazioni. L’esigenza di standardizzare i dati di rilevanza doganale, garantendo interoperabilità tra i sistemi doganali nazionali di analisi e gestione dei rischi va di pari passo con l’esigenza di garantire forme evolute di sincronizzazione dei “flussi operativi”: finanziari, documentali, fisici e logicistici. In ultima analisi, come evidenziato da numerosi panelist, la chiave per un’implementazione di un nuovo modello di AEO risiede nella standardizzazione, nella modernizzazione inclusiva (attraverso la riduzione dei requisiti a quelli veramente irrinunciabili) e digitalizzazione.
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