A tre anni dalla Brexit, lo scorso 27 febbraio 2023, l’Unione europea e il Regno Unito hanno concluso il Windsor Framework (accordo quadro di Windsor), un accordo politico che segna una svolta nella questione dell’Irlanda del Nord - una delle questioni più complesse del post-Brexit - e apre un nuovo capitolo nei rapporti tra Bruxelles e Londra.

Il Protocollo sull’Irlanda del Nord, concordato congiuntamente e ratificato sia dalla UE che dal Regno Unito è in vigore dal 1° febbraio 2020 e costituisce parte integrante del Withdrawal Agreement, l’Accordo di recesso. L'obiettivo del Protocollo è tutelare l'Accordo del Venerdì Santo (1998) che evitava l’imposizione di una frontiera fisica sull’isola d’Irlanda, preservando così anche l'integrità del mercato unico della UE: con la Brexit, infatti, l’Irlanda del Nord, pur rimanendo nel territorio UK, continua a far parte del mercato unico europeo per quanto riguarda la circolazione delle merci.

Il Windsor Framework modifica il Protocollo sull’Irlanda Nord (ai sensi dell'art. 164 dell'Accordo di recesso) introducendo una c.d.green line (corridoio verde) per le merci - compresi prodotti alimentari e piante - provenienti dalla Gran Bretagna e destinate unicamente all’Irlanda del Nord, che potranno così circolare con controlli doganali ridotti. I prodotti considerati a rischio di esportazione verso la UE, invece, saranno sottoposti a controlli doganali completi passando attraverso una red line (corridoio rosso).

Grazie alle disposizioni previste dal Windsor Framework, le procedure doganali verranno notevolmente semplificate, con una diminuzione dei controlli e, di conseguenza, di tempi e costi per gli operatori.

Il Regno Unito ha accettato di condividere con la UE dati in tempo reale sui movimenti di merci dalla Gran Bretagna all'Irlanda del Nord. Questi dati doganali in tempo reale serviranno alla UE per effettuare un'adeguata valutazione dei rischi e, se necessario, richiedere alle autorità britanniche di attuare misure di controllo specifiche su merce.