Il 7 ottobre 2025 la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento per proteggere l’industria siderurgica dell’Unione dagli effetti della sovraccapacità globale, sostituendo l’attuale misura di salvaguardia sull’acciaio in scadenza a giugno 2026. L’iniziativa, che rientra nell’ambito dello EU Steel and Metals Action Plan (di cui abbiamo parlato in una precedente news) intende garantire una protezione strutturale e di lungo periodo per un settore considerato strategico per la sicurezza economica e la transizione verde dell’Unione.
La proposta introduce tre elementi principali:
- una riduzione del volume annuo delle importazioni in esenzione da dazio a 18,3 milioni di tonnellate (pari a una diminuzione del 47% rispetto ai contingenti 2024),
- un aumento del dazio fuori contingente dal 25% al 50%,
- l’introduzione di un requisito di “Melt and Pour” volto a rafforzare la tracciabilità dell’origine e a prevenire pratiche di elusione.
Secondo la Commissione, tali misure sono necessarie per assicurare condizioni di concorrenza eque e sostenere gli investimenti nella decarbonizzazione del comparto.
Dal punto di vista procedurale, la proposta sarà esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio nell’ambito della procedura legislativa ordinaria; una volta ottenuto il mandato del Consiglio, la Commissione avvierà i negoziati con i partner commerciali interessati ai sensi dell’articolo XXVIII del GATT (General Agreement on Tariffs and Trade), con l’obiettivo di definire quote tariffarie specifiche per paese. La misura, dichiarata pienamente conforme alle regole WTO, garantirà la continuità della protezione del settore senza soluzioni di discontinuità al termine della salvaguardia attuale.
Sono inoltre previste alcune eccezioni: le esportazioni da Norvegia, Islanda e Liechtenstein non saranno soggette a contingenti o dazi, in virtù della loro integrazione nel mercato interno UE, mentre la situazione di paesi candidati che affrontano emergenze straordinarie, come l’Ucraina, potrà essere tenuta in considerazione nella distribuzione delle quote, purché non comprometta l’efficacia complessiva della misura.
Nelle Q&A pubblicate contestualmente alla proposta, la Commissione ha chiarito che l’obiettivo è offrire una protezione permanente e più incisiva rispetto all’attuale salvaguardia, preservando al contempo i flussi commerciali storici e garantendo la proporzionalità delle misure rispetto alle regole multilaterali. Le quote tariffarie saranno negoziate con i principali partner e potranno essere adattate nel tempo in funzione dell’evoluzione del mercato. La Commissione conferma, inoltre, che la proposta non comporta una chiusura del mercato europeo, ma mira a limitare gli effetti distorsivi della sovraccapacità — oggi stimata in oltre cinque volte il consumo annuo dell’UE — proteggendo un settore che impiega circa 300.000 lavoratori diretti e 2,5 milioni indiretti.
Il nuovo sistema di contingentamento e dazi, secondo la Commissione, dovrebbe sostenere la competitività e la resilienza della siderurgia europea, garantendo continuità alle misure di difesa commerciale e rafforzando la cooperazione internazionale per affrontare congiuntamente le cause strutturali della sovraccapacità, anche nell’ambito del Global Forum on Steel Excess Capacity.
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